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Nell’estate del 1944, dopo la liberazione di Roma, gli alleati sferrarono l’attacco oltre le linea Gotica, e il conflitto parve potersi risolvere in breve tempo.
Nel frattempo alcune formazioni partigiane riuscirono a strappare ai tedeschi occupanti diversi territori, dove cercarono di far rinascere la vita sociale e democratica attraverso le cosiddette Repubbliche partigiane e Zone libere (in tutto 25, con vari modelli di organizzazione).

Due le esperienze più significative: la Repubblica di Montefiorino sull’appennino tosco emiliano e la Repubblica dell’Ossola, in Piemonte: due “esperimenti” di ritorno alla vita democratica quando ancora, in Italia, infuriava la guerra.

La loro stagione fu breve: gli alleati trovarono forti ostacoli alla propria avanzata e fecero così venir meno l’appoggio alle neonate repubbliche. La controffensiva dei tedeschi provocò la caduta delle repubbliche partigiane. Montefiorino cedette all’inizio di agosto; l’Ossola a ottobre, ma il suo governo riuscì a organizzare l’esodo in Svizzera di almeno trentacinquemila persone.

Non si trattò soltanto di una zona liberata, in quanto soggetta all’occupazione delle forze partigiane, ma di un’anticipazione del ritorno a una vita democratica, attraverso le elezioni delle amministrazioni comunali democratiche. […] La decisione di dar vita ad amministrazioni elettive fu una conseguenza della consapevolezza politica e della carica innovatrice del movimento partigiano.
(Ermanno Gorrieri)

Collegamenti esterni

Il sito Repubbliche partigiane realizzato dal Centro Studi Luciano Raimondi di Milano.
Un sito sviluppato sulla base del volume di Nunzia Augeri, L’estate delle libertà. Repubbliche partigiane e zone libere, Roma, Carocci Editore, 2014

Il sito dedicato alla Repubblica di Montefiorino realizzato dal Museo della Repubblica di Montefiorino e della Resistenza italiana.

Il programma Repubbliche partigiane dal sito Rai Storia.