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Guido Formigoni (Università statale di Milano) intervistato da Paolo Acanfora – VIDEO

Un aspetto rilevante della Resistenza è, senza dubbio, la sua dimensione europea. Non solo in termini geografici, ma perché essa è stata un’esperienza basilare per la nascita e l’evoluzione del pensiero europeista, in tutte le sue sfumature e differenze. Il caso italiano è particolarmente significativo per il peso dell’esperienza fascista e il ruolo del nazionalismo, ma anche perché, tra i principali attori del processo di unificazione europea nel secondo dopoguerra, ci furono proprio i democratici cristiani. Su questo terreno si muove la lezione-intervista di Guido Formigoni, che ha affrontato temi cruciali quali: il ruolo dello Stato-nazione e del mito della nazione nell’esperienza resistenziale; le diverse culture europeiste, con particolare attenzione al mondo cattolico; le connessioni tra la resistenza italiana e quella europea; l’atteggiamento della Santa Sede di fronte alle tappe del processo di unificazione dell’Europa occidentale.
Numerose e puntuali le riflessioni intorno a categorie centrali nel dibattito storiografico: dalla “morte della patria”, frutto delle vicende italiane posteriori all’8 settembre 1943, alla “guerra civile europea”, con la quale si è voluto comprendere l’arco di tempo intercorrente tra le due guerre mondiali che hanno segnato il tramonto definitivo del primato dell’Europa sul mondo.