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10 luglio: Inizia l’Operazione Husky: gli Alleati anglo-americani sbarcano sulle coste meridionali della Sicilia, tra Licata e Siracusa. Il controllo dell’isola viene concluso entro il 17 agosto.

19 luglio: Bombardamento del quartiere di San Lorenzo a Roma da parte degli Alleati.

24 luglio: Nella notte al Gran Consiglio del fascismo viene votato l’Ordine del Giorno presentato da Dino Grandi: Mussolini deve rimettere al re il comando delle forze armate.

25 luglio: Vittorio Emanuele III destituisce Mussolini e lo fa arrestare. Il maresciallo Pietro Badoglio, nominato capo del Governo, forma un governo di “tecnici” senza rappresentanti dell’opposizione antifascista. Comincia così il cosiddetto “Governo dei Quarantacinque giorni”. Le manifestazioni antifasciste nel paese vengono represse: il bilancio parla di 83 morti e 516 feriti. Si avviano trattative segrete con gli Alleati (Lisbona, 3 agosto).

29 luglio: Viene sciolto il PNF e abolito il Tribunale Speciale. A Roma si costituisce in clandestinità il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) formato dai rappresentanti dei partiti antifascisti (Democrazia Cristiana, Partito Comunista, Partito d’Azione, Partito Liberale, Partito Socialista e Democrazia del Lavoro) sotto la presidenza di Ivanoe Bonomi.
Le forze militari tedesche rafforzano la loro presenza in Italia.

3 settembre: Il generale Bernard Montgomery, alla guida dell’VIII Armata GB, sbarca in Calabria.
Il generale Giuseppe Castellano firma l’armistizio con gli Alleati a Cassibile in Sicilia. Il cosiddetto “Corto Armistizio” prevede le sole clausole militari della resa italiana.

8 settembre: Badoglio annuncia alla radio l’armistizio con Gran Bretagna e USA. L’esercito, colto impreparato, è allo sbando, i tedeschi nei giorni successivi, nel quadro dell’Operazione Alarico, catturano e disarmano 600.000 soldati italiani, che in gran parte verranno inviati nei campi di concentramento in Germania.

9 settembre: Sbarco Alleato a Salerno e Taranto. Vittorio Emanuele III e Badoglio lasciano Roma per rifugiarsi a Brindisi, proclamata nuova sede del governo. Le armate cominciano a risalire la penisola, gli statunitensi sul versante tirrenico e i britannici su quello adriatico.

9-10 settembre: A Roma, soldati e cittadini italiani tentano inutilmente di liberare la città delle truppe tedesche. Dopo la battaglia di Porta San Paolo viene firmata la resa. Roma è proclamata “città aperta”.

12 settembre: Le SS liberano Mussolini dalla prigione di Campo Imperatore (Gran Sasso) e lo conducono in Germania.

15 settembre: Mussolini fonda il Partito Fascista Repubblicano (PFR), guidato da Alessandro Pavolini.

16-17 settembre: le avanguardie statunitensi e britanniche si ricongiungono nei pressi di Vallo di Lucania, 60 Km a sud di Salerno. L’ Italia meridionale è quasi totalmente nelle mani degli Alleati.

18 settembre
: I tedeschi evacuano la Sardegna.

22 settembre: La Divisione dell’esercito italiano “Acqui” di stanza a Cefalonia, che da otto giorni combatte contro i tedeschi, accetta la resa e viene in gran parte massacrata (più di 5.000 tra soldati ed ufficiali vengono trucidati).

23 settembre: Mussolini rientra in Italia e e assume le funzioni di Capo dello Stato della Repubblica Sociale Italiana (RSI). Sede del nuovo governo fascista è Salò.

27 settembre: I britannici entrano a Foggia.

27-30 settembre: Le “Quattro giornate di Napoli”. Nella notte fra il 27 e il 28, la popolazione si rifornisce di armi e la mattina successiva inizia la battaglia nelle vie cittadine, particolarmente dura nel quartiere Vomero. I tedeschi inviano in città i carri armati e i reparti attestati sulle colline circostanti che però vengono bloccati dagli insorti a Capodimonte ed a Capodichino. Il 29 la rivolta divampa in tutta Napoli e gli scontri si fanno sempre più duri ed intensi. Il 30 il comandante tedesco W. Scholl abbandona Napoli, mentre le sue truppe lasciano definitivamente la città nella nottata. Il 1 ottobre, pur con qualche resistenza di qualche piccolo nucleo di fascisti, le truppe americane entrano a Napoli già liberata.

29 settembre: Viene firmato a Malta il “Lungo Armistizio” con gli Alleati, che in 44 articoli fissa le condizioni della resa italiana, in particolare per l’epurazione degli elementi fascisti e delle istituzioni, e il controllo della stampa da parte alleata.

Ottobre: La “forza armata” della Repubblica Sociale si organizza: Rodolfo Graziani, nominato ministro della Difesa, organizza l’esercito della RSI; Renato Ricci dà vita alla Guardia Nazionale Repubblicana (GNR), che dal marzo 1945 verrà incorporata nell’esercito repubblicano; Junio Valerio Borghese costituisce la formazione autonoma X MAS. Nell’Italia meridionale l’esercito tedesco, si attesta lungo l’asse dei fiumi Garigliano sul Tirreno e Sangro sull’Adriatico, la cosiddetta “Linea Gustav”.
Il comando militare del PCI costituisce i Gruppi d’Azione Partigiana (GAP) per organizzare la guerriglia urbana, attentati e sabotaggi.

12 ottobre: L’Italia dichiara guerra alla Germania.

16 ottobre: A Roma, mentre i tedeschi rastrellano e deportano in Germania 1023 abitanti del ghetto ebraico, il CLN si riunisce clandestinamente e, dopo essersi rifiutato di appoggiare il governo Badoglio, approva un ordine del giorno che chiede un governo espressione delle forze popolari.

6 novembre: Gli Alleati si attestano sulla “Linea Bernhardt” che correva da Venafro (IS) fino al Tirreno.

28 novembre: i Britannici lanciano una violenta offensiva sul fronte del Sangro e nel gennaio 1944 giunge fino ad Ortona.